Spesso mi è capitato di raccontare quanto sia per me divertente occuparmi di piccoli sviluppi software, a tempo “perso”, e nel tempo parte di questi sviluppi sono diventati piccoli software implementati per clienti o resi disponibili gratuitamente alle community (prevalentemente Citrix e Nutanix).
Da qualche mese ho scoperto un modo di sviluppare, per me nuovo, che ha stravolto la modalità con cui approccio allo sviluppo; questa nuova modalità comprende l’utilizzo di Visual Studio Code, integrato con Copilot Pro+ ed i vari agenti AI (in particolare Claude Sonnet 4 e 4.5).
l’AI non è di certo una mia scoperta…sul web ormai non si parla d’altro; quindi un paio di mesi fa ho deciso che era giunto anche per me il momento di provare a sviluppare con l’aiuto dell’AI.
Inizialmente il mio approccio è stato cauto e dubbioso…le mie precedenti esperienze di uso dell’AI erano state sì interessanti, ma limitate all’uso di chatbot stile ChatGPT (prevalentemente in modalità free).
Dopo essermi deciso a provare Copilot Pro+ la mia esperienza d’uso è cambiata TOTALMENTE.
Ho scoperto la comodità di sviluppare con Visual Studio Code, sfruttando la modalità agent dei vari modelli AI, grazie ai quali ho potuto apprezzare veramente i vantaggi di avere l’AI a disposizione, sia per demandargli l’analisi del codice alla ricerca di bug, fino a chiedergli di sviluppare totalmente (o in buona parte) funzioni e pezzi importanti di codice.
A differenza delle mie prime esperienze d’uso dell’AI, nelle quali mi limitavo a fargli analizzare pezzi di codice da me scritti per richiederne il debug, ora la modalità agent stravolge completamente l’approccio, permettendo all’umano di dedicarsi a pensare a ciò che vuole realizzare e lasciare all’AI buona parte della scrittura del codice.
Mi rendo conto che questa modalità possa “spaventare”, in quanto il rischio intrinseco è che lo sviluppatore non sia più a conoscenza del codice che ha sviluppato (o forse NON ha sviluppato??), ma il risultato è un cambio di paradigma veramente stravolgente, sopratutto per chi come me non fa dello sviluppo il suo lavoro primario.
In questi mesi ho potuto approcciare sviluppi con linguaggi di programmazione che non conoscevo (e chi avrebbe trovato il tempo di studiarli??), ho realizzato piccoli software (anche web) che non sarei mai stato in grado di realizzare da solo; tutto con una semplicità stravolgente e con la sola voglia di fare e le idee chiare in testa.
In passato mi sono trovato spesso limitato dalla mia poca capacità di sviluppo (ripeto, lo faccio a “tempo perso”) e mi sono rimaste “in testa” idee che non ho saputo “mettere a terra”; oggi esiste una modalità che può permettere di superare queste difficoltà ! non dico che sia la panacea di tutti i mali, o che non serviranno più gli sviluppatori seri, ma chi come me ha idee e vuole provare a realizzarle, può ora provare a farlo! Lascio a chi è più sviluppatore di me valutare la qualità del codice che ho così scritto; ma che comunque, da solo, (in vari casi) non sarei stato in grado di realizzare (ne ben scritto, ne mal scritto).
Ah, altra cosa: avete mai provato ad agganciare l’AI ad un server, per fargli analizzare il motivo di un suo malfunzionamento? pare surreale, ma l’AI ha la capacità di comprendere log ed eventi di errore ad una velocità che noi umani non potremo MAI eguagliare…con quale risultato? che ora si ha la possibilità di risolvere problemi molto più velocemente!! anche in questo caso, non voglio dire che non serviranno più i sistemisti (ruolo che più mi rappresenta), ma se un sistemista ha accesso all’AI (e sa cosa chiedergli e come interpretarne le risposte) può svolgere il suo lavoro ad una velocità ineguagliabile.
Tranquilli! Non prendetemi per pazzo…non sto regalando informazioni dei miei clienti all’AI…non mi permetterei MAI di collegare server di miei clienti ad AI pubbliche (stile ChatGPT, Cloude, ecc…) perché so bene ciò che comporterebbe; ma quando ho potuto collegarla a miei server di laboratorio, mi ha aiutato a risolvere problemi che mi avrebbero altrimenti fatto perdere un sacco di tempo in più.
Come dicevo sopra, non ci vedo la panacea per tutti i mali, ma una opportunità IMPORTANTE per innalzare il livello di noi umani, demandando attività meno “di testa” all’AI…e cosa c’è di male in ciò? credo nulla.

